Queste sono le offese personali che ho ricevuto da un assessore durante la discussione della mozione “Rilocalizzazione della Servizi Industriali”, nel Consiglio Comunale del 29 novembre, sulle quali non mi pronuncio; piuttosto voglio ancora qui ribadire l’assoluta necessità di rispettare i patti e gli impegni assunti nel passato per la rilocalizzazione della Servizi Industriali.
Mozioni simili sono state approvate da diversi Consigli Comunali della zona (Grugliasco nel 2004, Rivoli, Rivalta e Beinasco nel 2008, Orbassano nel 2009, nuovamente Rivalta nel 2010) proprio per sollecitare il rispetto degli impegni assunti che ad oggi risultano ancora ‘lettera morta’.
Tutti conoscono la vicenda della Servizi Industriali, che ricordo è una realtà industriale sita sul territorio di Orbassano. I primi problemi si sono avuti con gli episodi di intossicazione collettiva da emissioni nocive, verificatisi alla fine degli anni ’90. La situazione è poi necessariamente migliorata grazie ad una serie di interventi volti al consolidamento del sistema di monitoraggio e di filtraggio, ma rimane comunque preoccupante il dato di un’attività industriale a rischio rilevante costantemente sotto controllo, e oggetto di forti discussioni e attenzioni da parte dei cittadini di Beinasco, e in particolar modo dagli abitanti di Fornaci.
A partire dalla metà degli anni ‘90, sono succeduti una serie di accordi programmatici concernenti l’area, il primo dei quali relativo alla realizzazione del CAAT, il Centro Agro Alimentare Torino. Già in quel primo accordo di programma si faceva riferimento alla rilocalizzazione dell’azienda. Poi, ancora una serie di accordi e atti che prevedevano il miglioramento della qualità ambientale, la salvaguardia del reticolo idrografico e della falda acquifera nonché la rilocalizzazione della servizi industriali, che doveva essere prevista entro il 2011.
E ancora il successivo Protocollo d’Intesa del 23 settembre 2004 che nel suo art. 9 stabilisce che
“gli enti sottoscrittori si impegnano a rispettare l’accordo di programma per la realizzazione del CAAT relativamente alla rilocalizzazione degli impianti della servizi industriali SpA prima dell’entrata in funzione del termovalorizzatore del Gerbido”
evidenziando che lo stesso fosse elemento sostitutivo e non aggiuntivo della realtà preesistente.
Protocollo non direttamente firmato dal Comune di Beinasco (come non dai comuni limitrofi di Rivalta, Bruino, Orbassano, Rivalta, Piossasco etc) ma firmato dal presidente del Covar14, in qualità di rappresentante dei vari enti consorziati, tra cui Beinasco e gli altri comuni interessati.
Ma torniamo alla mozione presentata in Consiglio: nonostante si sia ottenuta l’unanimità sul testo originario della mozione, l’emendamento che ho presentato nell’ultimo consiglio, in cui richiedevo un impegno da parte del sindaco, in qualità di ufficiale sanitario, ad intavolare una trattativa con Regione, Provincia, Comuni limitrofi e amministratore della Servizi industriali non si è potuto portare a votazione, a causa di un clima carico di nervosismo, dettato da toni perentori e categorici, e sfociato infine in attacchi personali gratuiti.
La rilocalizzazione è stata sancita dall’art. 9 del Protocollo d’intesa e dobbiamo in tutti i modi pretendere e attivarci affinchè venga rispettata, perché intanto la costruzione dell’inceneritore prosegue… mentre il comune rischia di subire l’enorme peso dell’una e l’altra cosa.