Bando 2013 per rimozione amianto

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L’Amministrazione Comunale, con deliberazione di Giunta n. 209 del 28.12.2012, ha approvato il Bando 2013 per l’erogazione di contributi a fondo perduto finalizzati all’incentivazione di interventi di bonifica, rimozione e smaltimento, di manufatti contenenti amianto presenti in aree residenziali sul territorio di Beinasco.

Nell’assegnazione dei fondi sarà data priorità alle istanze dei soggetti che hanno aderito al censimento amianto promosso dall’Amministrazione c.le con avviso pubblico nel novembre 2009 e successivamente alle istanze restanti, fino ad aesaurimento del fondo stanziato di 49.000€.

Se ritenete di essere interessati scaricate il bando, di cui al link sopra, compilate il modulo di richiesta e depositatela all’ufficio Ambiente del Comune.

CIP6 o ci fai?

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Dopo una prima mozione presentata nel dicembre 2010, cui ha fatto seguito una seconda mozione nell’aprile 2012, senza risultati, in qualità di nuovo Assessore competente (delega al bilancio), nell’arco di 1 mese (grazie al lavoro serio e professionale degli Uffici, che ancora ringrazio), sono soddisfatto di comunicare che la delibera avente ad oggetto il recupero di queste somme è passata il 30 maggio in Giunta.

Ricordo che col termine CIP6 ci riferiamo al sovrapprezzo (pari al 7%) sul costo totale dell’energia pagata da ciascun utente finale (componente A3 delle bollette). Questo contributo doveva incentivare le fonti di energia rinnovabili ma, a causa di una scorretta interpretazione della direttiva europea da parte del legislatore italiano, parte di questi contributi sono stati sottratti alla loro naturale destinazione e pertanto con questa delibera si avvia la procedura di rimborso e recupero delle somme (denominate CIP6) versate con le bollette dei consumi di elettricità, dal 2001 ad oggi.

Questa procedura di recupero passa attraverso l’Associazione Diritto al Futuro, come richiesto dal testo della prima mozione, in quanto tale Associazione ha tra le sue finalità il precipuo compito di seguire la vertenza sui CIP6, disponendo di un comitato giuridico interno qualificato, costituito per l’appunto da avvocati con esperienza proprio in questioni ambientali.

Il costo di adesione all’associazione è di 20€ per ogni utenza attiva e quindi per il Comune di Beinasco titolare di 100 utenze, di 2000€ totali, necessari agli oneri e ai costi di avviamento per la vertenza giudiziaria in nome e per conto dell’Amministrazione che rimane indenne di ogni altra e ulteriore spesa di natura legale.

Per quanto riguarda invece l’entità del possibile rimborso: sulla base dei costi medi pagati annualmente per le utenze dell’energia elettrica e applicando la percentuale del 7% (del contributo cip6) si è quantificato in presunti € 27.000 la somma corrispondenti al sovrapprezzo annuo pagato in bolletta; pertanto l’entità del rimborso dal 2001 ad oggi ammonterebbe a circa € 300.000,00 a cui deve essere dedotto l’importo di € 60.000 da corrispondersi, in caso di esito favorevole, all’Associazione per il supporto e l’espletamento dell’azione giudiziaria.

Quindi, a fronte di un unico e solo investimento iniziale di 2000€ il Comune ha la possibilità, in caso di esito positivo del giudizio da parte dell’Autorità giudiziaria, di recuperare un gettito superiore ai 200.000,00 €, il che mi sembra un dato più che positivo, sia sotto il profilo economico-contabile dell’ente che sotto quello politico-sostanziale della scelta effettuata. Ed era questo che intendevo quando parlavo di trasformare le parole in fatti concreti.

“Sei un bambino, cresci…”

Queste sono le offese personali che ho ricevuto da un assessore durante la discussione della mozione “Rilocalizzazione della Servizi Industriali”, nel Consiglio Comunale del 29 novembre, sulle quali non mi pronuncio; piuttosto voglio ancora qui ribadire l’assoluta necessità di rispettare i patti e gli impegni assunti nel passato per la rilocalizzazione della Servizi Industriali.

Mozioni simili sono state approvate da diversi Consigli Comunali della zona (Grugliasco nel 2004, Rivoli, Rivalta e Beinasco nel 2008, Orbassano nel 2009, nuovamente Rivalta nel 2010) proprio per sollecitare il rispetto degli impegni assunti che ad oggi risultano ancora ‘lettera morta’.

Tutti conoscono la vicenda della Servizi Industriali, che ricordo è una realtà industriale sita sul territorio di Orbassano. I primi problemi si sono avuti con gli episodi di intossicazione collettiva da emissioni nocive, verificatisi alla fine degli anni ’90. La situazione è poi necessariamente migliorata grazie ad una serie di interventi volti al consolidamento del sistema di monitoraggio e di filtraggio, ma rimane comunque preoccupante il dato di un’attività industriale a rischio rilevante costantemente sotto controllo, e oggetto di forti discussioni e attenzioni da parte dei cittadini di Beinasco, e in particolar modo dagli abitanti di Fornaci.
A partire dalla metà degli anni ‘90, sono succeduti una serie di accordi programmatici concernenti l’area, il primo dei quali relativo alla realizzazione del CAAT, il Centro Agro Alimentare Torino. Già in quel primo accordo di programma si faceva riferimento alla rilocalizzazione dell’azienda. Poi, ancora una serie di accordi e atti che prevedevano il miglioramento della qualità ambientale, la salvaguardia del reticolo idrografico e della falda acquifera nonché la rilocalizzazione della servizi industriali, che doveva essere prevista entro il 2011.

E ancora il successivo Protocollo d’Intesa del 23 settembre 2004 che nel suo art. 9 stabilisce che

“gli enti sottoscrittori si impegnano a rispettare l’accordo di programma per la realizzazione del CAAT relativamente alla rilocalizzazione degli impianti della servizi industriali SpA prima dell’entrata in funzione del termovalorizzatore del Gerbido”

evidenziando che lo stesso fosse elemento sostitutivo e non aggiuntivo della realtà preesistente.
Protocollo non direttamente firmato dal Comune di Beinasco (come non dai comuni limitrofi di Rivalta, Bruino, Orbassano, Rivalta, Piossasco etc) ma firmato dal presidente del Covar14, in qualità di rappresentante dei vari enti consorziati, tra cui Beinasco e gli altri comuni interessati.

Ma torniamo alla mozione presentata in Consiglio: nonostante si sia ottenuta l’unanimità sul testo originario della mozione, l’emendamento che ho presentato nell’ultimo consiglio, in cui richiedevo un impegno da parte del sindaco, in qualità di ufficiale sanitario, ad intavolare una trattativa con Regione, Provincia, Comuni limitrofi e amministratore della Servizi industriali non si è potuto portare a votazione, a causa di un clima carico di nervosismo, dettato da toni perentori e categorici, e sfociato infine in attacchi personali gratuiti.

La rilocalizzazione è stata sancita dall’art. 9 del Protocollo d’intesa e dobbiamo in tutti i modi pretendere e attivarci affinchè venga rispettata, perché intanto la costruzione dell’inceneritore prosegue… mentre il comune rischia di subire l’enorme peso dell’una e l’altra cosa.

Sulla Servizi Industriali di Orbassano

Depositate e messe all’OdG del Consiglio Comunale del 29 Novembre 2010 le mie due istanze relative la Servizi Industriali di Orbassano.

Interrogazione incidente presso la Servizi Industriali

Mozione Rilocalizzazione Servizi Industriali

Alle presenti verrà data risposta pubblica durante lo svolgimento del prossimo consiglio comunale; risposta che verrà, nei suoi estratti più significativi, successivamente pubblicata sul blog.
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Pubblico gli appunti raccolti durante la risposta data all’interrogazione, in attesa del verbale della seduta. L’assessore ha confermato che gli interventi prescritti erano di due tipi, uno strutturale (dovuto ad aree che presentavano cedimenti significativi) da compiere entro il 31/12/2009, ed uno di adeguamento del sistema di monitoraggio da compiere entro il 31/3/2008. Quanto all’incidente ha confermato che durante uno scarico di rifiuti pericolosi c’è stato un incendio di modesta entità che ha causato un lieve ferimento ad un operaio della SADI, il quale è stato condotto in ospedale e prontamente medicato. Sulle cause non si è potuto dire nulla in quanto le indagini sono aperte e gli atti sono coperti dal segreto istruttorio.
Invece sulla mozione seguirà articolo specifico.