‘Io confesso’ di Marco Travaglio

“Ebbene sì, han ragione Cicchitto, Capezzone e
Sallusti, con rispetto parlando. Inutile negare
l’evidenza, non ci resta che confessare: i
mandanti morali del nuovo caso Moro siamo
noi di Annozero e del Fatto, in combutta con la
Repubblica e le procure rosse. Come dice Pigi
Battista sul Corriere, abbiamo creato “un clima
av ve l e n a t o ”, di “odio politico”, roba da “guer ra
civile”. Le turbe psichiche che da dieci anni
affliggono l’attentatore non devono ingannare:
erano dieci anni che il nostro uomo, da noi
selezionato con la massima cura (da notare le
iniziali M.T.), si fingeva pazzo per preparare il
colpo. E la poderosa scorta del premier che si è
prodigiosamente spalancata per favorire il lancio
del souvenir (come già con il cavalletto in piazza
Navona) non è che un plotone di attivisti delle
Brigate Il Fatto, colonna milanese Annozero. Siamo
stati noi. Abbiamo spacciato per cronaca
giudiziaria il racconto dei processi Mills,
Mondadori e Dell’Utri, nonché la lettura delle
relative sentenze, mentre non era altro che
“antiberlusconismo” per aprire la strada ai
terroristi annidati nei centri di igiene mentale. Ecco
perché non ci siamo dedicati anche noi ai processi
di Cogne, Garlasco, Erba e Perugia: per “ridur re
l’avversario a bersaglio da annichilire” ( s e m p re
Battista, chiedendo scusa alle signore). Ci siamo
pure travestiti da leader del centrodestra e abbiamo
preso a delirare all’impazzata. Ricordate Berlusconi
che dà dei “coglioni” alla metà degli italiani che
non votano per lui, dei “matti antropologicamente
diversi dal resto della razza umana” ai magistrati,
dei “go l p i s t i ” agli ultimi tre presidenti della
Repubblica, dei fomentatori di “guerra civile” ai
giudici costituzionali e ai pm di Milano e Palermo,
dei “cr iminosi” a Biagi, Santoro e Luttazzi, che
minaccia Casini e Follini di “farvi attaccare dalle
mie tv” perché “mi avete rotto il cazzo” e invoca “il
reg icidio” per rovesciare Prodi? Ero io che
camminavo in ginocchio sotto mentite spoglie e tre
chili di cerone. Poi, già che ero allenato, mi sono
ridotto a Brunetta per dire che questa “sinistra di
m e rd a ” deve “morire ammazzata”. Ricordate Bossi
che annuncia “300 uomini armati dalle valli della
Ber gamasca”, minaccia di “oliare i kalashnikov” e
“drizzare la schiena” a un pm poliomielitico,
sventola “fucili e mitra”, organizza bande
paramilitari di camicie verdi e ronde padane
perché “siamo veloci di mano e di pallottole che da
noi costano 300 lire”? Era Santoro che riusciva a
stento a coprire il suo accento salernitano con
quello varesotto imparato alla scuola di dizione.
Ricordate Ignazio La Russa che diceva “d ove t e
mor ire” ai giudici europei anti-crocifisso? Era
Scalfari opportunamente truccato in costume da
Mefistofele. E Sgarbi che su Canale5 chiamava
“assassini” i pm di Milano e Palermo e Caselli
“m a fi o s o ” e “mandante morale dell’omicidio di don
Pino Puglisi”? Era Furio Colombo con la parrucca
della Carrà. E chi pedinava il giudice Mesiano dopo
la sentenza Mondadori per immortalargli i calzini
turchesi? Sandro Ruotolo, naturalmente, camuffato
sotto le insegne di Canale5. Chi si è introdotto nel
sistema informatico di Libero e poi del Giornale di
Feltri e Sallusti per accusare falsamente Dino Boffo
di essere gay, Veronica Lario di farsela con la
guardia del corpo, Fini di essere un traditore al
soldo dei comunisti? Quel diavolo di Peter Gomez.
Chi ha seviziato Gianfranco Mascia, animatore dei
comitati Boicotta il Biscione? Chi ha polverizzato la
villa della vicedirettrice dell’Espresso Chiara Beria
dopo una copertina sulla Boccassini? Chi ha
spedito a Stefania Ariosto una testa di coniglio
mozzata per Natale? Noi, sempre noi. Ora però ci
hanno beccati e non ci resta che confessare. Se ci
lasciano a piede libero, ci impegniamo a non dire
mai più che Berlusconi è un corruttore amico di
mafiosi. Lui è come Jessica Rabbit: non è cattivo, è
che lo disegnano così.”

Il Fatto – martedì 15 Dicembre – Marco Travaglio